Agricoltura: Tardino (Lega/ID) “Rivedere accordi Ue con Paesi terzi e valutarne uscita se penalizzanti. Stretta sui controlli. Ue difenda comparti produttivi e consumatori”

Europarlamentare Lega/ID

Agricoltura: Tardino (Lega/ID) “Rivedere accordi Ue con Paesi terzi e valutarne uscita se penalizzanti. Stretta sui controlli. Ue difenda comparti produttivi e consumatori”

Bruxelles, 9 Aprile 2024 – “Dobbiamo porre un freno alle politiche di accordi commerciali con Paesi extra-Ue che si rivelano essere una mannaia per le produzioni del Sud Europa e della Sicilia in particolare, e aumentare i controlli contro le pratiche sleali che svantaggiano i nostri prodotti di eccellenza”, così Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega/Gruppo ID. “Condivido la protesta dei produttori di Coldiretti contro le importazioni sleali di prodotti agroalimentari – aggiunge Tardino – la cui provenienza oggi è spesso da Paesi extra-Ue, come l’uva indiana che arriva dalla Germania, gli avocado sudafricani che passano dalla Moldavia per arrivare da noi, o le arance dal Marocco”. Secondo Tardino “l’arrivo di prodotti a basso prezzo e di scarsa qualità comporta un grave danno ai nostri agricoltori e produttori, ed è causato anche dalla moltitudine di accordi bilaterali commerciali che l’Europa ha stretto con Paesi terzi”. Accordi che, dice Tardino “sono stati siglati senza tener conto delle clausole di reciprocità e degli standard, senza alcuna tutela per i nostri produttori che si trovano a dover competere con chi non rispetta gli standard sanitari, fitosanitari, sociali ed ambientali che invece abbiamo in Europa, per garantire qualità e salubrità ai consumatori”. Si tratta di danni ingenti, che si sommano allo stato di crisi siciliano dovuto alla siccità. È ora di essere chiari sia cui controlli, che sugli accordi siglati in Europa: non possiamo accettare accordi commerciali che non garantiscano la reciprocità degli standard e penalizzano il nostro tessuto produttivo e i consumatori europei. L’Europa deve assumere decisioni coraggiose e tutelare il proprio tessuto economico e produttivo, salvaguardando la salute dei cittadini”, conclude l’europarlamentare.

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